Cosa hanno in comune l'antico pantheon egizio, un disegnatore di fumetti francese di origini balcaniche e l'artista argentina Valeria Dalmon? Le creature ibride con corpi umani e teste di animali che popolano i loro mondi.
Enki Bilal disegna nel 1980 una delle più belle graphic novel degli ultimi 30 anni,
La Fiera degli Immortali dove il protagonista Nikopol viene posseduto dal dio Horus e fatto strumento della sua vendetta verso i suoi pari. Il segno realistico e carico di colore dà volume ai profili dell'iconografia antica e ne scaturiscono esseri dalla biologia inverosimile ma molto umani nelle loro passioni.
Valeria Dalmon è un'artista eclettica che predilige il non-finito, l'impreciso, il dettaglio materico. Le sue bambole con teste di animali sono anche loro creature fantastiche, forse non divinità ma sicuramente incarnazioni di spiriti ancestrali. I tessuti scelti, volutamente poveri - garza, feltro, cotone - i colori polverosi, contrastano con il realismo degli occhi di vetro delle sue teste (o maschere?) e diventa difficilissimo non rimanerne stregati.
Ho subito approifittato dello shop su Etsy e ho commissionato una testa per le mie bambole, non vedo l'ora che arrivi. Lo so, il legame con il buon vecchio Horus non è immediato, ma è la prima associazione che ho fatto quando le ho viste.
Non mancano nel mondo delle bambole altri riferimenti a esseri mitologici, ibridi uomo-animale. Ovviamente le più usate sono le bambole in resina, ma c'è anche qualche ironica interpretazione vinilica, come quella di Giulietta degli spiriti.